Innovazione progettuale = risparmio energetico

L'espressione riportata nel titolo, riassume l'obiettivo che l'Azienda si pone quotidianamente, dovendo provvedere ad adeguare o realizzare nuovi impianti di depurazione. Le normali tecniche adottate dai gestori ai fini della depurazione dei reflui urbani, se pur efficaci in termini di rendimento, richiedono comunque considerevoli oneri di gestione che sono ripartiti principalmente in costi energetici, personale, smaltimento dei sottoprodotti e manutenzione (senza dimenticare la spesa dei ricambi e di ogni altra attività attinente).

La direzione intrapresa dalla nostra Società è quella di rivolgere particolare attenzione all'impiego delle limitate risorse disponibili, per adeguare o realizzare nuovi impianti, adottando soluzioni "innovative". Questa linea porta ad avere, dopo adeguate sperimentazioni, notevoli vantaggi , oltre a mantenere uno standard depurativo allo scarico finale che rispetta le normative.

Da circa tre anni si è dato inizio ad un programma di sperimentazione per realizzare opere a basso consumo energetico nel campo della depurazione. Oltre alla sostituzione progressiva dei macchinari più energivori con altri di nuova generazione, è stata data particolare importanza alla trasformazione dei processi di depurazione ed in particolare all'adeguamento dei normali reparti di ossidazione biologica a "fanghi attivi" presenti sugli impianti gestiti (impianti di tipo secondario) con reparti di ossidazione biologica a "cicli alterni". Questo tipo di processo prevede una fase di "areazione" (ossidazione) dei fanghi attivi per trasformare la sostanza organica ed in particolare l'ammoniaca in nitriti e nitrati ed una seconda fase in cui i medesimi fanghi attivi vengono lasciati privi di ossigenazione. Questa seconda fase, per un meccanismo naturale di comportamento biologico della massa batterica, fa sì che alcune specie di batteri presenti nei fanghi attivi, attacchino i nitrati prodotti nella fase ossidativa e li privino dell'ossigeno; pertanto la parte del solo azoto che compone i nitrati, viene eliminato sotto forma di gas che si libera nell'aria. Questa tecnica è di fatto un trattamento cosiddetto "terziario" e permette di contenere al massimo le emissioni allo scarico sia delle sostanze organiche, sia delle forme azotate presenti nei reflui influenti. Il processo viene comandato da sonde che rilevano i valori nel reattore biologico di ammoniaca e nitrati che attraverso un PLC di gestione comandano l'accensione e lo spegnimento dei sistemi di ossidazione dei fanghi attivi presenti nel reparto biologico.

I vantaggi di questa tecnica sono:

  • la riduzione drastica della spesa energetica legata al funzionamento dei sistemi di ossidazione dei fanghi attivi;
  • la facile ed economica trasformazione del processo biologico preesistente;
  • l’ ottenimento di rendimenti depurativi molto superiori ad un tipo di depurazione biologica classica a fanghi attivi;
  • la trasformazione implicita di un sistema "secondario" in uno più spinto di tipo "terziario".

Alcuni casi di applicazione dei "cicli alterni"

  1. La trasformazione del reparto biologico del depuratore di Tronzano V.se (c.a 3.500 a.e.) che i da tre anni funziona secondo il processo a "cicli alterni" con un risparmio di c.a. € 50.000 di energia in meno rispetto alla gestione preesistente (impianto con schema classico di ossidazione biologica a fanghi attivi). Oggi è in corso d'opera anche un intervento cofinanziato dalla Regione Piemonte per adeguare le restanti parti dell'impianto e potenziare la sua ricettività di reflui influenti.
  2. L'applicazione dei cicli alterni sull'impianto di depurazione di Vercelli (80.000 a.e.), che è già dotato di un sistema "terziario" del tipo "denitro-nitro", ma che ha come obiettivo il raggiungimento deii medesimi rendiment,i con un risparmio energetico legato alla gestione del reparto biologico di almeno il 20-25%.

Vista aerea depuratore di Vercelli

Tutti i progetti di adeguamento dei depuratori gestiti oggi, sono impostati per una trasformazione dei reparti biologici da secondari e terziari secondo la tecnica dei cicli alterni. L'impianto di Saluggia sarà trasformato a partire dal prossimo 2018; altri impianti esistenti e di più recente costruzione, verranno trasformati progressivamente a partire dal 2018 in poi, compatibilmente alle somme di investimento messe a disposizione dall'ATO2-Piemonte.